BIELLA  

MUSEO DEL TERRITORIO BIELLESE
CHIOSTRO DI SAN SEBASTIANO
Via Quintino Sella
tel. 015/2529345

ROBERTO CODA ZABETTA

IRENE ROSSI

LAURA TESTA E GIGI PIANA


 

 

testo critico a cura di Olga Gambari

Nel Museo del Territorio di Biella si condensano diversi livelli di lettura e una pluralità di argomenti, stratificati nel tempo e nello spazio così come la storia a cui sono legati. Un antico chiostro ospita il museo, che racconta un territorio con una collezione di oggetti, manufatti e pitture. I quattro giovani artisti biellesi, ai quali è stato chiesto un intervento di dialogo contemporaneo con le opere storiche esposte, hanno tessuto un progetto installativo che tiene insieme tutta la collezione, dai reperti egizi a quelli della cultura materiale, alla pinacoteca. Una mostra d'arte dove il presente si mimetizza e prende senso affondando le radici nel passato. Il percorso parte idealmente dal lavoro Mummifica-azione di Gigi Piana e Laura Testa, che sviluppano i concetti di memoria e conservazione contenuti nella mummia egizia, per avvolgerci altri oggetti comuni. Una colonna, una sedia, un estintore vengono mummificati con garza di cotone, per consegnare al futuro l'anima del tempo in corso, in precoce via di estinzione a causa del consumismo. Ma anche un tentativo di eternità, che trasformi in storia il nostro quotidiano. Irene Rossi, invece, fa fiorire un piccolo mondo in miniatura di stoffe, passamanerie, perline e fili colorati sul legno di un grosso telaio del diciannovesimo secolo, per illustrare La favolosa storia d'amore di Madame Trama e Monsieur Ordito. Infine Roberto Coda Zabetta tira fuori uno dei due protagonisti di un dipinto del Seicento, opera di un ignoto lombardo. L'urlo di dolore di San Francesco che riceve le stigmate. Un volto classico si trasforma in un alter ego irriconoscibile, attraversando quasi quattrocento anni di storia, compresso in una macchina del tempo che rende il santo un uomo comune di oggi.

MUSEO DEL TERRITORIO BIELLESE CHIOSTRO DI SAN SEBASTIANO

LA MORTE DI SAN FRANCESCO

La morte di San Francesco, olio su tela, cm 116x92, 1625-1649

La scena presenta San Francesco in primo piano a mezza figura con il capo rivolto all'indietro, la bocca socchiusa che sembra lanciare un grido di dolore e le mani, sulle quali sono ben visibili i segni delle stigmate, giunte sul grembo. Dietro di lui, un angelo con le ali spiegate lo sorregge. Il dipinto venne esposto nel 1978 a Torino (Musei del Piemonte, 1978, p.166) quale copia da Morazzone della prima metà del XVII secolo. Tale attribuzione fu confermata, nel 1981, anche da G.C. Sciolla. Vittorio Natale nel 1995, in occasione della schedatura delle opere del Museo del Territorio, sottolinea che la tela non deve essere necessariamente ritenuta una copia dal Morazzone (di cui per altro non è mai stato individuato l'originale) nonostante sia ad esso molto vicino per tecnica pittorica, toni scuri e contrasti cromatici netti. Egli rivela importanti analogie con "L'estasi di San Francesco" di Francesco Cairo (Castello Sforzesco - Milano) e con la produzione giovanile di Stefano Danda detto il Montalto.

ROBERTO CODA ZABETTA

Roberto Coda Zabetta, nato a Biella nel 1975, vive a Milano.
Esordisce a metà degli anni Novanta con una pittura dal forte impatto visivo. Ritratti in grande formato, delineati da pennellate gestuali ed essenziali, materiche, in bianco e nero. Nel 2003 personali alla galleria Estro di Padova e alla galleria Paolo Majorana di Brescia.

robicoda@tiscali.it

 

Senza Titolo,
cromolux su tavola, 38 x 25 cm, 2003


TELAIO

Telaio, prima metà del XIX secolo (i primi telai meccanici vennero introdotti dalla Francia a Biella nel 1817), legno

Telaio Jacquard in legno ad un solo pedale donato alla città di Biella dal Lanificio F.lli Piacenza, dapprima conservato a Città degli Studi, dal 2001 è custodito presso il Museo del Territorio B.se.

IRENE ROSSI

Irene Rossi, nata a Biella nel 1975, vive a Torino. Nel 1999 inizia la sua ricerca artistica, creando un romantico, infantile e giocoso mondo fatto di assemblaggi tra stoffe, pizzi, carta, perline, lustrini. Sculture e installazioni lillipuziane, come scenografie di favole. Nel 2003 personale alla Pinacoteca Civica di Ferrara.
audrey_@libero.it

La favolosa storia d'amore di Madame Trama e Monsieur Ordito, materiali vari, 2003


SARCOFAGO DI SHEPSETTAASET

Sarcofago ligneo di Shepsettaaset, Epoca Tolemaica, Sarcofago ligneo policromo

Il sarcofago rinvenuto nel 1908 ad Assiut da Ernesto Schiapparelli, rappresenta la defunta con una massiccia parrucca che ne cinge il viso e sul corpo, al di sotto di un'ampia collana decorata, presenta iscrizioni e raffigurazioni policrome tratte dal repertorio religioso egizio. Il sarcofago contiene ancora la mummia della proprietaria avvolta in bende di lino e ricoperta da un lenzuolo funebre fissato per mezzo di strisce di tela; essa fa parte di 32 reperti dati dal Museo Egizio di Torino come deposito temporaneo nel 1951.
La sala Egizia comprende, oltre a tali reperti, 95 oggetti di epoca tolemaico - romana (III° sec. a.C. primi sec. d. C.) donati da Corradino Sella nel 1908.

LAURA TESTA E GIGI PIANA

Gigi Piana, nato a Biella nel 1967, e Laura Testa, nata a Biella nel 1972, vivono a Biella e lavorano insieme dal 2000. Sviluppano installazioni e performance con grande attenzione al coinvolgimento del pubblico e alla ricerca di luoghi non convenzionali.
Nel 2003 personale Finoaqui a Villa Schneider, Biella.
lilut@tiscali.it

Mummifica-azione,
oggetti comuni e garze, tecnica mista, 2003