ASTI  

CRIPTA E MUSEO DI SANT'ANASTASIO
Corso Alfieri 365/A
tel. 0141/437454

 

EMILIANO ALFIERI

DIEGO ZANGIROLAMI


 

 

testo critico a cura di Giulio Lucente

I lavori dei due giovani artisti, Emiliano Alfieri e Diego Zangirolami, risultano in sintonia come linea espressiva, pur non essendosi accordati preventivamente, sebbene con direttrici contrapposte.
Alfieri ha analizzato l'opera del paliotto, il contesto storico e i suoi significati simbolici, ne ha studiato la composizione, lo ha destrutturato nelle sue componenti, e ha così focalizzato l'attenzione sul gioco ritmico delle mani dei santi e del Cristo in particolare. Ha estremizzato l'analisi delle componenti rimandandole al fruitore in una chiave contemporanea con un gioco di raffinata evoluzione scultorea a tutto tondo esaltando le potenzialità volumetriche di un'opera concepita come piatta e trasformandola in un elemento morbido, sinuoso nei volumi e nella forma.
Di contro Zangirolami sposta in chiave arcaica un concetto tutto contemporaneo, l'icona del successo, il mito contemporaneo ed effimero, tanto caro a certa cultura popolare e populista e contrappone alla figura del calciatore o del divo quello che nel medioevo poteva anzi doveva essere il modello di ispirazione, il cavaliere, il santo e il martire. Costruisce, con sapiente uso della grafica computerizzata, "un album di figurine" che viene abbandonato su un tavolaccio a disposizione di chiunque voglia sfogliarlo e confrontare la portata dei valori di allora con quelli che abbiamo assurto ad icona contemporanea e valutare quali siano i più edificanti.
L'allestimento è poi completato con un grande pannello, frutto di una elaborazione computerizzata, che funge da grande affresco sempre secondo la linea operativa secondo la quale ciò che è antico viene trasformato in contemporaneo con l'ausilio di tecniche che non siano per forza quelle tradizionali.
In definitiva i lavori degli artisti si pongono in un'ottica non di reprise o di un d'apres ma di un chiaro ed inequivocabile percorso contemporaneo di creazione di un'opera d'arte con gli strumenti di cui al momento disponiamo e di una forma mentis in continua evoluzione verso la creazione di opere d'arte figlie del tempo.

CRIPTA E MUSEO DI SANT'ANASTASIO

PALIOTTO

Paliotto d'altare, sec. XIII-XIV


Il paliotto in pietra, del XIV secolo, già nella chiesa di San Pietro in Consavia, si trova ora al Museo di Sant'Anastasio. L'iconografia è quella dei paliotti francesi coevi, per cui l'opera è stata attribuita ad uno sconosciuto artista transalpino: al centro vi è la figura di Gesù; accanto la Vergine, San Pietro, i simboli degli evangelisti e santi non identificati. La cornice mostra rosette sui lati, e uccelli, tralci e grappoli d'uva nella parte superiore. Manca invece la parte inferiore, così come l'originaria decorazione policroma. L'opera è formata da due lastre sovrapposte, perfettamente combacianti: la qualità della scultura è più elevata nella parte superiore, tanto da far pensare che l'altra non sia stata completata. Il gotico "lineare" del paliotto rimanda alle sculture del portale sud del duomo di Asti, a loro volta affini a quelle delle cattedrali francesi di Poitiers e di Bordeaux.

EMILIANO ALFIERI

Emiliano Alfieri, nato ad Asti nel 1974. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Torino, corso di Scenografia.
Ha realizzato scenografie per spettacoli itineranti per conto del comune di Asti.
Ha allestito mostre personali e partecipato a diverse collettive.
E' stato invitato ad esporre dalla Galleria Korpuffstadir di Reykjavik dove una sua opera è ora conservata nella galleria della capitale Islandese.


Ego eimi ,
terracotta policroma, dim.70cm X 40 cm.


PALIOTTO

Paliotto d'altare, sec. XIII-XIV


Il paliotto in pietra, del XIV secolo, già nella chiesa di San Pietro in Consavia, si trova ora al Museo di Sant'Anastasio. L'iconografia è quella dei paliotti francesi coevi, per cui l'opera è stata attribuita ad uno sconosciuto artista transalpino: al centro vi è la figura di Gesù; accanto la Vergine, San Pietro, i simboli degli evangelisti e santi non identificati. La cornice mostra rosette sui lati, e uccelli, tralci e grappoli d'uva nella parte superiore. Manca invece la parte inferiore, così come l'originaria decorazione policroma. L'opera è formata da due lastre sovrapposte, perfettamente combacianti: la qualità della scultura è più elevata nella parte superiore, tanto da far pensare che l'altra non sia stata completata. Il gotico "lineare" del paliotto rimanda alle sculture del portale sud del duomo di Asti, a loro volta affini a quelle delle cattedrali francesi di Poitiers e di Bordeaux.

DIEGO ZANGIROLAMI

Diego Zangirolami, nato a Torino nel 1984. Ha conseguito il diploma nel corso di Architettura al Liceo Artistico Cottini di Torino.
Ha numerose esperienze nel campo della grafica computerizzata per cui ha vinto diversi concorsi . Ha realizzato per conto del comune di Torino la scenografia per la manifestazione " Identità e differenza " edizione 2002.
kkeope@libero.it



Opus magister arcorum,
installazione polimaterica, dim.cm.90 x 113 x 70, stampa su forex, dim. cm.200x cm.300.