testo critico a cura di Gyonata Bonvicini
"Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare
e scompare incessantemente. Le cose in movimento si moltiplicano, si deformano,
susseguendosi, come vibrazioni nello spazio che percorrono."
Umberto Boccioni.
Il
progetto video di Alessandro Ceresoli cerca un punto di contatto con la
poetica boccioniana. Le linee dinamiche ed emozionali che caratterizzano
la versione milanese di Stati d'animo: gli addii costituiscono
il nucleo essenziale da cui il lavoro prende avvio. Il suo è un
concentrarsi sul valore poetico della forma, del movimento, della relazione
fra corpi e ambiente, con l'intento di rendere percepibile uno stato emotivo
più che analitico.
L'idea è quella di creare una serie d'oggetti, costituiti da tessuti
e strutture flessibili, e riprenderne il comportamento in un ambiente
marino indeterminato. Il video assembla diversi oggetti indipendenti uno
dall'altro, ognuno con un percorso separato ed autonomo. Non esiste alcuna
continuità narrativa fra loro, ma una segmentazione aperta. La
completa assenza di suono radicalizza ogni forma e la riduce alla propria
essenza.
Ogni oggetto è il risultato diretto di una scelta estetica iniziale;
questa tiene conto della relazione fra peso ed espansione dei materiali
in base ad un progetto non completamente controllabile di movimento. Si
tratta di una de-generazione, un movimento inverso alla generazione e
alla composizione, una metamorfosi che libera spazi potenziali per il
cambiamento. L'acqua si caratterizza per flussi e riflussi che formano
e deformano, generano e de-generano; esige che tutte le possibili relazioni
siano accidentali e instabili.
Le strutture realizzate da Ceresoli interiorizzano la perdita di qualsiasi
riferimento spaziale o temporale; sono mobili e flessibili. L'acqua agisce
come uno spazio lungo il quale gli oggetti scivolano senza incontrare
sostanziali resistenze o conflitti. L'acqua non nega le differenze, ma
piuttosto le incorpora e mitiga. Le possibili variazioni mantengono il
sistema in uno stato di costante fluttuazione. Si tratta di una pratica
basata sull'osservazione di una serie di differenze: più differenze
si danno, maggiore sarà il numero di strategie da elaborare.
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