PAVIA  

MUSEI CIVICI DEL CASTELLO VISCONTEO
Viale XI Febbraio
tel. 0382/33853

RICCARDO POMA

TERESA SDRALEVICH

PIER PAOLO VIGEVANI


 

 

testo critico a cura di

Roberto Figazzolo
Che cosa passa per la testa del giovane video artista mentre osserva l'opera di un altro artista visuale che ha utilizzato una tecnica differente, è vissuto in un altro tempo e in un altro contesto, ma ha forse sentito in maniera simile la realtà intorno a sé? Riccardo Poma si confronta con il trittico di Giorgio Kienerk l' Enigma umano, ma la sua rivisitazione trascende il simbolismo evidente nell'opera. Le modelle ritratte abbandonano l'idea che hanno incarnato per più di cento anni e ritornano semplici donne. Una voce si somma ad un'altra ed una terza le raggiunge.
Sovrapposizioni, ripetizioni, frasi incoerenti. Una confessione psicoanalitica che solo più tardi le visioni del monitor renderanno evidente.

Riccarda Mandrini
Il mendicante cieco è stato scelto da Pierpaolo Vigevani in relazione al nuovo contesto nel quale andrà ad inserirsi. Ma qual è questo contesto? E' un contesto qualsiasi, colto da una delle molte, troppe realtà marginali delle periferie suburbane delle grandi megalopoli. Le Shanty Towns fatte di case di latta, di legno, di materiali recuperati dai cumuli di spazzatura accatastate nelle discariche che raccolgono i rifiuti delle città.
In queste realtà estreme, dove la normalità viene ricostruita con paziente cura, l'affiche di un'opera d'arte, esposta in un museo di una città europea che valore assume?
Un lavoro portato avanti seguendo le regole del campionamento musicale e d'immagine, in cui il furto vero e(s)proprio delle immagini diventa l'epicentro del processo di produzione artistica contemporanea.
Con l'Epitaffio Ritmico di Cuninperga Teresa Sdralevich riprende l'idea di rifare un manifesto funebre in chiave contemporanea. Ma Teresa non si ferma all'Epitaffio, ruba, qua e là, alcuni preziosi fregi esposti nella Sala VI del Museo. L'opera di Teresa ci invita, ad una rilettura della storia antica, attraverso l'utilizzo di un supporto di semplice ed immediata percezione: il Manifesto.

MUSEI CIVICI DEL CASTELLO VISCONTEO

GIORGIO KIENERK

Giorgio Kienerk, L'enigma umano, Il dolore. Il silenzio. Il piacere. Trittico, 1900


Composto di tre ritratti simbolici - Il Dolore, Il Silenzio, il Piacere - decisamente glamour, il trittico L'Enigma umano mostra come in un'Italia segnata da profonde divisioni culturali, le tensioni verso una ben ancorata estetica europea fossero tanto forti quanto le tensioni sociali.
E in un paese diviso a metà, tra un appena nata industrializzazione - ciò spiega il determinarsi in campo artistico di interessi tecno-scientifici e di slanci progressisti - e una società contadina, che ricercava le proprie aspirazioni, in un realismo che diventerà critica sociale, Kienerk affida l'impianto stilistico, dell'opera, alla componente più spirituale della corrente modernista, il Simbolismo, senza fare però l'errore di eludere le tensioni psicologiche vero leit-motif d'inizio Novecento.

RICCARDO POMA

Riccardo Poma è nato a Pavia nel 1971. Video artista, è anche regista di cortometraggi, spot pubblicitari, video clip, documentari.
riccardopoma@yahoo.com



L'enigma umano, video installazione, Pavia 2003.


EPITAFFIO RITMICO DI CUNINPERGA

Sezione longobarda, sala VI, Epitaffio ritmico di Cuninperga, figlia del re Cuningpert e badessa del Monastero di S. Agata al monte, metà del secoloVII.


La lapide - proveniente dal Monastero di S. Agata al Monte, fondato dal re longobardo Pertarido, nonno della badessa Cuninperga - risulta mutilata dalla parte destra e l'intaglio marginale è campito a profili netti su fondo a coloritura purpurea.
Così è scritto sulla lapide: "…per chi si interroga su chi giace sotto il sigillo si sciolgono qui come neve al sole le belle membra di Cuninperga, soave badessa, bella tra le belle donne, serena nel volto, con occhi ridenti, mai rannuvolata nella fronte, stillante miele dalle labbra.
Assomigliava in tutto a suo padre, l'ottimo re Cuningpert, sopravanzandolo in dolcezza, come testimonia il sacro collegio monacale di S. Agata."

TERESA SDRALEVICH

Teresa Sdralevich è nata a Milano nel 1969, attualmente vive a Bruxelles, ma la sua formazione è pavese. Grafica e illustratrice, i suoi lavori sono stati selezionati per partecipare a diverse mostre internazionali. Il manifesto è il supporto che predilige per intervenire negli spazi pubblici.
sdra@swing.be



Manifesto funebre VIII, stampa offset 1 colore (oro), 2003


FRANCESCO FERRARI

Francesco Ferrari, Il mendicante cieco, quadreria dell'Ottocento, olio su tela, cm. 96x 74,5


Opera saldamente legata ai temi sociali che governavano la pittura ottocentesca italiana. Con Il mendicante cieco, l'artista bergamasco Francesco Ferrari, affronta senza drammi il tema della povertà e la conseguente risposta cristiana della carità come risorsa sociale. Nell'opera, il mendicante cieco ed anche la bambina sono infatti vestiti con cura e dignità e mostrano il loro status di indigenza senza drammi evidenti. In questo modo, l'artista spinge l'opera al di là della semplice rappresentazione e la colloca all'interno del concetto di Modernità che si stava dimostrando una priorità nell'arte romantica.

PIER PAOLO VIGEVANI

Pier Paolo Vigevani è nato a Pavia nel 1974. Si occupa di produzioni musicali e di video clip, da diversi anni collabora professionalmente con diverse case discografiche e cinematografiche in qualità di producer musicale e di eventi.
p.vigevani@yahoo.it



James Mollison + il mendicante cieco + me = Talent borrows, Genius steals,
C - print, 70 x 100, Pavia, 2003.