BARI  

MUSEO DIOCESANO
Via Dottula
tel. 080/5288215

 

FRANCESCO ARENA

BICE PERRINI

GIUSEPPE VERGA


 

 

testo critico a cura di Antonella Marino

Più che moventi estetici, è l'attualizzazione dei temi e dell' iconografia sacra ad accomunare questo triplice confronto con le opere del Museo diocesano di Bari.
Al centro della proposta di Francesco Arena c'è il rapporto tra architettura e culto religioso. L'artista ha scelto di relazionarsi non ad un singolo manufatto, bensì ad un'intera sala, che raccoglie frammenti scultorei di pregiata fattura provenienti dalla vicina Cattedrale. La grande cappella votiva in legno e vetroresina imbiancata a calce, reinterpreta le tante cappelle povere che costellano la campagna pugliese, espressioni di una devozione popolare non meno intensa delle più auliche testimonianze. Arena la ripropone con pensosa ironia, su una sfera oscillante "come il gusto, come l'umore, come la passione e come il precario equilibrio in cui si svolge ogni azione umana".
Un'atmosfera di moderna visione mistica pervade invece la video- installazione di Bice Perrini. Attenta alle tematiche "femminili", l'autrice è stata attratta da una statua lignea settecentesca, che rappresenta la Madonna dell'Apocalisse. La simbologia biblica della vittoria sul male, si traduce qui in una vittoria psicologica della donna su se stessa, metaforica conquista di libertà: suggerita attraverso l' immagine di se stessa in gabbia, in atteggiamenti che passano dalla costrizione all' apertura, dal buio alla luce.
La luce, come "conoscenza e raggiungimento della consapevolezza di essere", è anche il soggetto del nuovo video e della pittura sgranata di Giuseppe Verga. Che parte da un'attenta lettura dei contenuti dei rotoli pergamenacei dell'XI secolo, l' Exultet e il Benedizionale (con il Rito della Benedizione della Luce e dell'Acqua narrati attraverso scrittura e immagini ), per una sottile indagine sui rapporti tra "metafisica cristiana e mistica pagana".

MUSEO DIOCESANO

MAESTRANZE MERIDIONALI VIII - XVI SECOLO

Lapidario, sala dei reperti scultorei


La sala riunisce reperti scultorei che testimoniano le ripetute stratificazioni e trasformazioni dell'arredo liturgico della Cattedrale di Bari. Le selezione privilegia manufatti di età paleocristiana e medioevale, esposti ed ordinati secondo un criterio cronologico. Tra i reperti più antichi troviamo plutei dell'VIII-IX secolo, che rinviano ad una produzione di ambito longobardo. Accanto ad essi sono collocate lastre e transenne di epoca bizantina (XI secolo), importate dall'Oriente o eseguite da lapicidi in loco. Della suppellettile duecentesca importanti sono i resti della recinzione presbiteriale dello scultore Peregrino da Salerno. Nella sezione sono raccolte inoltre significative testimonianze del distrutto ciborio di Anseramo da Trani e lastre tombali di famiglie gentilizie del XIV secolo, riutilizzate come architravi alla fine del XVI.

FRANCESCO ARENA

Francesco Arena è nato nel 1978. Vive e lavora a Brindisi. Mostre: 2001-Almost Famous Live, Galleria Omphalos, Terlizzi; Ultim'ora, Sala Murat, Bari. 2002-Arte in Scena, Koreja, Lecce; Video Corner, Teatro Kismet, Bari; Video party, coop. Gluck, Lecce. 2003-Perspective, Galleria El Aleph, Roma e spazio Aréa, Palermo; Housing, Alberobello.
are_fra@yahoo.it

 


Cappella oscillante,
ferro, legno, vetroresina, calce, cm 350x120x120, 2003


MAESTRANZE NAPOLETANE XVIII SECOLO

Madonna dell'Apocalisse, statua in legno dipinto, XVIII sec.


La statua, in legno dipinto, è stata realizzata da maestranze di ambito napoletano nel XVIII secolo. Proviene dalla Cattedrale di Bari ed è in temporaneo deposito nel museo. Restaurata di recente, raffigura una Madonna che schiaccia il serpente-drago, secondo l' iconografia dell'Apocalisse.
L'Apocalisse è uno dei libri della Bibbia ed è rivolto alle 7 chiese dell'Asia minore, dove Gesù esorta i fedeli a sopportare le persecuzioni che stanno per accadere. Apocalisse viene dal greco apokalupto che vuol dire scopro, rivelazione. L'Apocalisse è composto da 7 lettere chiamate sigilli: nella settima viene annunziato il regno di Dio e appare una donna ammantata che rappresenta la chiesa, cioè la Vergine Maria, contro la quale insorge il diavolo sotto forma di serpente-dragone, simbolo del male. La Madonna sconfigge il male con l'aiuto degli angeli e di San Giovanni.

BICE PERRINI

Bice Perrini è nata a Bari nel 1967. Vive e lavora a Bari. Principali collettive: 1999: Bad Babies, Care/Of, Cusano Milanino (Mi); 2001: 3D, New Zone, Ortona (CH); God Art, Città Sant'Angelo (Pe); 3D, Praterinsel, Monaco.Personali: 1999: Il Taglio, Spazio Calia, Matera; 2001 :Bice e Beni, Giardini di Atrebil, Bari.
gdurante@impresavalore.com

 


Ma-donna dell'Apocalisse,
videoinstallazione, 2003


MINIATURISTI SCUOLA BENEVENTANA

Exultet, rotoli liturgici pergamenacei, XI sec.


Nel museo diocesano di Bari si conservano quattro importanti pergamene miniate: tre Exultet e un Benedizionale. Risalgono all'XI secolo e sono in buono stato di conservazione. Sono opere che interessano la storia della liturgia, della musica, della scrittura e dell'arte. Illustrano il rito della luce e la liturgia battesimale, due riti pasquali che assunsero un'importanza particolare nella Longobardia meridionale tra il X e il XIV secolo. Il loro uso sembra attribuirsi all'influsso della liturgia greco-orientale importata con la dominazione bizantina nell'Italia meridionale. Pare che i rotoli siano stati ornati per la prima volta a Benevento nel secolo X, e che questa prassi si sia diffusa rapidamente fino a Bari.
La struttura del testo degli Exultet consta di due parti, L'Esordio, in forma di introduzione e il Prefazio che contiene il Benedictio Cerei, tema centrale di tutto l'inno.

GIUSEPPE VERGA

Giuseppe Verga è nato a Mola di Bari nel 1973. Vive e lavora tra Mola e Milano. Collettive recenti: 2003- Imago Mentis, a cura di Gabriele Perretta, galleria La Giarina, Verona; Imago Mentis, Galleria Romberg, Latina. Personali: 2001- Steal_Stole_Stolen (still steal), Galleria Le Pleiadi, Mola di Bari (BA).
joever@libero.it


Exultet, la voce della luna,
video e interventi pittorici, 2003