Laura Di Bidino
Sono nata a Udine nel 1975, dove ho frequentato l’Istituto d’Arte, sezione grafica pubblicitaria e fotografia. Perfeziono la mia formazione grafica presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Urbino. Nel 1995 mi iscrivo all’Università di Architettura di Venezia, presso la quale mi sono laureata nel 2002 con il massimo punteggio. In parallelo proseguo la mia ricerca artistica spaziando dall’illustrazione per l’infanzia alla fotografia. Dopo la laurea inizio a svolgere la professione di architetto, dapprima lavorando per il Centro Regionale di Catalogazione di Villa Manin, Passariano (UD), in seguito come collaboratrice di diversi studi. Commento critico di Bianca Minigutti. Laura, quando non dipinge, fa l'architetto. Applica l'estetica all'abitare, utilizza tecniche di costruzione, si incontra per forza con le pesantezze insite nel costruire, quando progetta si definisce rigida. Quando non fa l'architetto, dipinge. Applica allora l'estetica del pensiero, usa tecniche pittoriche per fissare gli attimi e le atmosfere, quando dipinge si definisce leggera. Non vuole geometrie, rende omaggio alla libertà delle forme floreali, alla libertà connaturata al vivere in natura, al di fuori degli schemi per forza costrittivi dell'habitat umano. Usa rigide tavole di legno, ne fa con colori ad olio sfondi pastosi dove emergono, leggeri e liberi, fiori che si ispirano alle stampe giapponesi, evitando la sovrapposizione a favore della smaterializzazione e della profondità, ottenute con tempere ed acquerelli che entrano direttamente nel legno, con volumi assegnati da tocchi di tempera bianca. Lo sguardo non deve indugiare troppo a lungo sui particolari, i soggetti sono un pretesto per guardare allo sfondo, Laura ci rammenta che osservando i fiori si possono intravedere frammenti di cielo.