La Dama Bianca

La Dama Bianca

La “ Dama Bianca” nasce dal genio di Antonio Salerno. In questa opera vengono messe in particolare evidenza le condizioni di un operaio. L’opera risulta essere il risultato di un senso di ribellione interiore con lo scopo di indurre l’intera umanità a riflettervi. Si tratta di un dipinto olio su tela 70 x 100 cm. Il quadro è dominato da un’intensa fusione di due stili in particolare: il realismo,evidenti infatti sono i richiami al busto dell’uomo,con una stupefacente microprecisione che si esplica con il disegno delle costole,delle mani rugose e stanche di lavorare,dall’unghia accidentalmente colpita durante l’attività,infine i capelli ricoperti di polvere,la quale diviene simbolo del peso del lavoro che lo intacca fino a tal punto; d’altra parte vi è uno stile del tutto innovativo,tipico del Salerno. Ciò consiste nell’utilizzo di simboli: l’ombra che regge le lancette dell’orologio tanto da volere simboleggiare quasi il desiderio di frenare l’ora inevitabile della morte di quest’uomo; l’ingranaggio,leggermente inclinato,per indicare che c’è qualcosa che non va,che sfugge alla giornaliera attività lavorativa; la “chiave a farfalla” sulla schiena dell’operaio richiama l’immagine di un giocattolo che riesce a muoversi solo se “qualcuno” la aziona e così vale anche per l’operaio. Quest’ultimo viene “azionato” dalla disperazione di questo mondo quasi senza speranze; l’elemento della speranza è strettamente collegato a quel poco di verde che si può scorgere dietro il corpo del protagonista. Il casco giallo e il segnale di “ lavori in corso” sono elementi che rafforzano il tema centrale; così come l’originale tecnica utilizzata:pone al centro della tela alcuni ritagli di giornali in modo casuale riguardanti tale tematica. Non a caso il Salerno nell’orologio dipinge due numeri in particolare: due e sei;questi numeri richiamano la legge che  tutela i diritti dei lavoratori. Questo senso di ingiustizia esplode in un rosso cielo,simbolo della ribellione interiore che l’artista vuole esprimere in merito. Il Salerno,dunque,dipinge sullo sfondo in modo stilizzato accentuando i toni molto vivaci con ampie chiazze piatte di colore puro. Infine,la scelta  del titolo si spiega chiaramente nella realizzazione della “Dama” con una pedina “ Bianca”. “La vita -commenta l’artista - è un po’ come una partita a dama,in cui si può solo andare avanti;ebbene sì,verso la morte”. La morte quindi viene interpretata dalla pedina “Bianca”,colore scelto non a caso: essa è bianca,poiché rimanda alle cosiddette morti bianche; da qui,il titolo “Dama Bianca”.