Cras 2008
Cras 2008
“Che cosa fare dunque nelle presenti condizioni?-Niente,-diceva Orlando con la sua profonda tristezza meridionale, ripetendo la stessa sconsolata parola del migliore e più umano pensatore di questa terra, Giustino Fortunato, che amava chiamarsi “il politico del niente”. Io pensavo a quante volte, ogni giorno, usavo sentire questa continua parola, in tutti i discorsi dei contadini. –Ninte,- come dicono a Gagliano. – Che cosa hai mangiato? – Niente.- Che cosa speri? – Niente.- Che cosa si può fare? –Niente.-. L’altra parola, che ritorna sempre nei discorsi è crai, il cras latino, domani. Tutto quello che si aspetta, che deve arrivare, che deve essere fatto o mutato è crai. Ma crai significa mai”.
Cit. Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli, 1950.
L’opera Cras 2008 è il frutto di una riflessione compiuta direttamente sul territorio Tarantino che trova come protagonista il centro commerciale Iper coop di Taranto, sulla via per Montemesola. Immediatamente prossimo al centro commerciale essendo la sua ex sede, questa immensa struttura si vede in uno stato di decadenza inesorabile. Abbandonata nel lontano ma non remoto 2008, rimane in disuso per ben 12 anni fino a che il suo proprietario originale, lo Stato italiano, decide di farlo diventare OGGI, archivio Nazionale dell’ INPS. Ma il suo domani è stato un MAI per tanti anni e tutti i passanti Tarantini, e non ricorderanno il suo passato e soprattutto, ciò che è non è stato in quei dieci anni di incuria, degrado e abbandono.
I mattoni di cui è composta l’opera sono stati recuperati sul luogo ed erano stati utilizzati per murare gli ingressi dell’Ipermercato abbandonato che sono stati sfondati dai vandali.