Spégu
Spégu
“Spégu”, è un libro d'artista che esplora l'effimerità e la decomposizione dei ricordi e dell'idealizzazione, attraverso un racconto interamente narrato con poesie e fotografie.
Questo libro è il risultato di un intenso lavoro di ricerca e di una profonda passione per la fotografia e la tipografia. La storia narra di una ipotetica relazione tra due amanti, vissuta e raccontata in prima persona attraverso poesie scritte dopo la fine della relazione.
"Spégu" è stato realizzato da me in quattro copie,utilizzando caratteri mobili Garamone su carta rosaspina da 220g, con fotografie stampate su acetato, in positivo e negativo, per dare un effetto di decomposizione dell'immagine in due livelli.
Gran parte delle foto raccontano un viaggio ipotetico fatto in coppia, ma che ormai sbiadisce come sbiadiscono e si deformano anche le figure fotografate, effetto che ho ottenuto fotografando direttamente uno specchio flessibile. Tra le poesie, una è scritta in sardo, oltre al titolo (Spégu = Carogna) che evoca lo stato di abbandono vissuto, simile ad un cadavere che marcisce lentamente.
Per rafforzare il concetto di caducità dei ricordi, la copertina è scomponibile (come se il libro si stesse staccando), l'inchiostro non è mai del tutto omogeneo, e il debossing nella copertina è poco visibile per dare un aspetto evanescente. Il filo della rilegatura giapponese è grigio per simulare la mancanza di inchiostro. Ho voluto scegliere una carta da incisione che ho poi fresato per creare un contrasto percepibile leggendo le poesie, poiché tendono ad essere rancorose ma mitigate dalla dolcezza; allo stesso modo, le pagine sono morbide al tatto, ma la fresatura dà una sensazione ruvida.