My Mouth In Your Mind
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My Mouth In Your Mind
Un modulo di pannelli fonoassorbenti riveste lo spazio, trasformando la galleria in una sala diregistrazione. Al centro dell’ambientesi trovano cinque conchiglie (Mouth,2019) sostenute da piedistalli inmetallo nero. Dalle loro cavità fuoriescono a ritmo irregolare getti di schiuma, generati da motorini collegati a risacche di acqua e sapone.
Assumendo l’identità ossimorica di corpi inorganici dotati di vita, le conchiglie assemblano un coro che canta canzoni riguardanti la sessualità, la percezione, l’essere inumani in un mondo regolato dall’agentività umana. La loro lingua è però incomprensibile e si manifesta attraverso la schiuma e le bolle di sapone che esplodono, cadono a terra e si rigenerano. Sulle pareti si trovano, incastonati nella materia morbida dei pannelli fonoassorbenti, dei quadri in plexiglas nero. Sulla loro superficie lucida sono riportate brevi scritte dipinte in smalto; sono le frasi pronunciate delle conchiglie, incomprensibili dall’orecchio umano ma qui tradotte dall’artista in sei canzoni parte di un album, interpretate da una performer il giorno dell’opening. I pannelli in plexiglas per formato e stile richiamano gli schermi televisivi che si incontrano in unqualsiasi karaoke, come ad invitare ilpubblico a seguire il canto.