Giulia Crotti

Arti Visive
Giulia
Crotti
Città
Liscate
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Milano
Età
34
Profilo

Sono un’artista che realizza opere di disegno, collage e installazioni.

Realizzo disegni di piccolo e grande formato, lavorando su carte speciali e sempre diverse con grafite, matite litografiche, olio di lino ed interventi pittorici con colori ad olio; ho realizzato disegni con carta applicata su tela, di grande formato, intervenendo di volta in volta con gli stessi materiali. Nelle mie installazioni utilizzo elementi organici (ossa, piume, legno, petali), creando l’opera a partire dall’assemblage scultoreo dei materiali.

LA RICERCA

La mia ricerca nasce dalla resa in immagine della sensazione dei corpi; dalla sintesi della struttura organica, sintesi che si realizza nel segno, essenziale e primitivo; nasce dall’indagine delle possibilità di sviluppo della figura e dalla conseguente metamorfosi in cui la figura supera il limite del contorno e diviene altro.

Mi interessa, in modo particolare, ciò che accade nell’interazione tra più corporeità differenti. 

Come ci ha insegnato Heidegger, l’incontro con l’altro viene vissuto nella percezione di un incontro con un altro essere. Noi viviamo l’altro non come semplice oggetto nello spazio, bensì come una persona che ha tutta la sua vitalità. Si può dire che ciò che resta dell’esperienza di un altro corpo è la sensazione che lo stesso produce in noi.

Questa sensazione vitale, sprigionata dall’interazione, è l’oggetto della mia ricerca.

Realizzo ogni lavoro partendo dal ricordo della sensazione suggerita dalle persone e dalle emozioni e cercando di spingere l’immagine fino al momento in cui il segno si sviluppa, sovrapponendosi alla memoria.

Solo attraverso la memoria, mi è possibile fissare sulla carta la sensazione e non la sola rappresentazione del corpo; una sensazione di lotta o desiderio, di leggerezza o di caduta, di spiritualità o di animalità, di divisione o di apertura, che si esprimono nel corpo.

La distanza formale tra i lavori di disegno e i lavori di installazione fa emergere in modo ancor più significativo lo stesso concetto.

Mi piace pensare che un concetto apparentemente così semplice non sia relegato al mondo della filosofia e della fenomenologia, ma che possa essere reso e colto dall’intelligenza dello sguardo.