Giulio Polloniato
Nascere in terra novese, con un cognome importante come quello dei Polloniato, è sicuramente un buon auspicio, ma anche un difficile scoglio artistico da superare. Giulio, ha sicuramente acquisito dalla sua terra e dalla sua famiglia il gusto dell’equilibrio visivo e dell’estetica, la manualità e la capacità tecnica di saper modellare e cucinare la terra; ma il suo lavoro va ben oltre a questo: valica i limiti del saper fare artigiano e varca nel mondo dell’arte. Ogni sua opera racchiude in sé l’analisi di un concetto, di una sensibilità. La ceramica è solo un media, decontestualizzato ed usato in maniera del tutto innovativa: l’argilla cruda diventa colore, pelle, strato sottile che s’increspa sulle superfici. La terra rossa mescolata alla porcellana diventa qualcosa di carnale che ci riconduce ai nostri bisogni primari di approvvigionarci il cibo, al ciclo delle stagioni e della vita, al nostro intercedere e modificare tutto quello che ci circonda.
Elena Agosti Conservatore del Museo Civico della Ceramica di Nove