Maja Pilati
Mi sono laureata quest'anno in grafica d'arte all'Accademia di Belle Arti di Brera.
Il progetto che ho presentato: "Lo spettacolo urbano" è composto da mappe di spaesamento che hanno l'intento di risvegliare nello spettatore il desiderio latente di prendere in mano il territorio in cui vive e popolare le strade della città delle proprie sensazioni e delle visioni soggettive di ogni passeggiero, di essere responsabile nei confronti del costante mutamento dei luoghi.Le piante sono composte da immagini mnemoniche, simboli, elementi familiari, collage di mappe reali, che concorrono a creare una mappa anti-geografica, ovvero ricavata da impressioni ed aspetti personali ed in continuo mutamento, anzichè da regole precise, immutabili.
Ogni luogo che abbiamo la possibilità di vedere lascia sempre nella nostra mente una traccia sulla mappa della nostra memoria, generata inconsciamente da ogni essere umano per rappresentare l'ambiente circostante.
La mia ricerca vuole indagare nella comunicazione e nella risposta dello spettatore a stimoli costruttivi, le tematiche affrontate nel mio lavoro fanno dunque riferimento ad un universo sociale in continuo mutamento, ad una ricerca sociale che prende riferimento in particolare dalle pratiche del movimento situazionista, considerandone la teorizzata, profetica Società dello spettacolo.
Cerco di attuare strategie di spiazzamento che spingano il cittadino nella condizione di doversi mettere in gioco e riscoprire i posti che calpesta, le persone che incontra e le relazioni che vive, finalmente sveglio e cosciente del mondo che lo circonda. Lo spiazzamento, tipico della deriva richiama l'idea dei situazionisti di costruire significati attraverso le avventure sensoriali di ogni spettatore, superando l'effimera comprensione. Il delirio delle immagini sovrapposte, cancellate o deformate deve essere vissuto come uno strumento di azzeramento e annientamento degli individui e della mente, dalla quale poi si deve attuare una rinascita cosciente.
Il mio prossimo passo sarà quello di iscrivermi al biennio di specialistica di "cinema e video" all'Accademia di Belle Arti di Brera. Mi sto avvicinano alla video arte, che mi sembra ora il mezzo più vicino al mio desiderio di comunicare e interagire con le persone per studiare le relazioni sociali e le risposte agli stimoli sensoriali che portano a viaggiare nei luoghi della propria coscienza e nei luoghi reali.
