Mattia Pirandello
Mattia Pirandello, nato a Roma il 16 ottobre del 1992, si avvicina al mondo dello spettacolo sin dall’infanzia. Cresciuto tra gli ambienti teatrali della città di Palermo, all’età di dieci anni è membro della Compagnia Teatro Di Fuori, con la quale debutta all’Anfiteatro di Petralia Sottana (PA) con lo spettacolo Cchiù scuru di mezzanotti ‘n pò fari, in conclusione del laboratorio d’improvvisazione e training attoriale condotto da Turi D’Anca durante la prima metà del 2002.
Il consolidato interesse per il teatro lo porta a maturare la scelta di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, della quale dal 2011 frequenta il Corso di Scenografia. Inizia dunque a collaborare alla realizzazione di spettacoli teatrali quali Il Piccolo Spazzacamino (2012), Cenerentola (2013) e Coppelia (2013), in occasione di una rassegna diretta dall’Orchestra Sinfonica Siciliana presso il Teatro Politeama Garibaldi, partecipando in qualità di attore, strumentista, scenografo, grafico e sound designer.
E’ tuttavia la sperimentazione attuata in ambito musicale fin dall’adolescenza che lo porta alla realizzazione dei lavori più distintivi, frutto di una ricerca che vede nella fusione di diversi codici linguistici il proprio concretarsi: il mezzo visivo della scenografia e quello uditivo della musica si incontrano nella realizzazione di elementi scenici che divengono interattivi attraverso il mezzo del tatto.
Dal 2014 affianca agli impegni accademici la partecipazione ad esposizioni collettive, con la creazione di opere auto-prodotte sempre più caratterizzate dal fattore cinematico e da quello interattivo. E’ il caso del “ragno meccanico” Zum (2014), installazione animata costituita integralmente da elementi rinvenuti all’interno della chiesa sconsacrata in cui prende vita, e Urà (2014), installazione site-specific allestita in forma permanente presso l’Arsenale Borbonico della Marina Regia di Palermo. Nel 2015 progetta e realizza Natura Morta, scenografia interattiva entro la quale il visitatore è libero di muoversi producendo impulsi che ne creano il paesaggio sonoro.
Nella prima metà del 2015 partecipa, in collaborazione con il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, all’opera lirica Addio Roma in apertura della XXXIV edizione delle Orestiadi di Gibellina, progettando e costruendo una macchina del suono avente lo scopo di simulare i rumori prodotti dagli agenti atmosferici della pioggia, del vento e del tuono.
Nell’ottobre del 2016 partecipa in collaborazione con la Fondazione Teatro Massimo, il Conservatorio V. Bellini e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, alla realizzazione dell’opera minute HausBachaus, in tale occasione disegna e costruisce la Macchina Pensante, un elemento scenico interattivo adottato durante l’esecuzione del Concerto Brandeburghese n°5 di J.S. Bach presso la Sala Onu del Teatro Massimo di Palermo.