Paolo Piacentini

Arti Visive
Grafica E Illustrazione
Arte Pubblica
Scrittura
Video & Sound Art
Paolo
Piacentini
Città
Milano
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Milano
Età
45
Profilo

Mi chiamo Paolo Piacentini sono nato a Milano il 14 dicembre 1979

Dipingo e scolpisco con continuità dal 1997 sfruttando lo spazio della cantina di casa. Nel 2000 lavoro come orafo e nel 2003 mi diplomo in vetrata artistica. Dal 2003 sono grafico editoriale a Milano, dove tutt’ora vivo.

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Ho sempre preso come fonte di ispirazione la musica e la letteratura. Il mio approccio in tutto ciò che faccio di artistico è di tipo musicale. jazz, blues, musica sudamericana e classica fanno parte della mia colonna sonora ideale. Suono l’armonica blues e le percussioni da diversi anni.

Un libro di E. Zolla mi ha ispirato una serie di quadri che ho intitolato “il paesaggio alchemico” in cui ho fatto rientrare anche una serie di lavori precedenti che avevano come tema la finestra e il ricordo, caratterizzati dall’uso di fotografie associate al colore molto diluito, bombole spray, colle e altre tecniche miste.

Per quanto riguarda i lavori su tela, il collage e il décollage sono sicuramente i mezzi espressivi che preferisco. Usare fotografie nei quadri mi consente di inserire un luogo e un tempo concreto, in una realtà estetica indefinibile.

Nel 2014, una mostra a Milano di Mimmo Rotella mi ha ispirato una serie di lavori molto diversi dai precedenti. Se prima l’uso dei colori acrilici era sempre predominante, ora in alcune tele il colore viene completamente eliminato e le tele diventano come mosaici di carta. In altre tele invece è il décollage a essere predominante. Tutto quello che prima era incollato sulla tela viene scollato (décollage) e uso ciò che rimane come sfondo per disegni realizzati a penna o china.

Non sono legato a un unico mezzo espressivo e, proprio come nella musica, come il jazzista che fedele alla linea armonica si diverte a togliere, aggiungere, abbellire fino ad arrivare a scomporre e ricomporre un brano, a me piace improvvisare, cercando di capire quale sia il modo migliore per esprimere le mie sensazioni personali verso il mondo.

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Espongo nei locali di Milano e nell’hinterland e mi piace interagire con le persone che si trovano davanti alle mie opere. Posso dire che il costante consenso della gente mi permette di andare avanti e a credere in quello che faccio.

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Per quanto riguarda le sculture. Il tema della maschera è presente da molto tempo nella mia produzione artistica. Facevo maschere già da ragazzino, a sedici-diciassette anni. Mi mettevo allo specchio con lo scotch e guardavo la mia faccia deformarsi ad ogni strato. Ogni maschera aveva un nome, le usavo per gioco, alle feste. Il potere di una maschera lo conoscono tutti… Dopo molti anni ne ho ritrovata una in un cassetto. Volevo farla rivivere. Questa volta non più su di me. E sono nate le sculture parlanti http://www.talkingsculptures.com Alcune di queste interagiscono, in diverse maniere. In alcune si può inserire una radio nella testa e far uscire i suoni dalla bocca. Altre hanno un’applicazione (qrcode) tramite la quale ci si collega a un sito.. ad es. http://www.leotuono.eu/ e ogni volta che ci si collega la frase cambia. Oppure si può inserire una telecamera e riprendere, come se fosse una soggettiva, un punto di vista della scultura. Alcune sculture hanno “recitato” con me in brevi video pubblicati in rete (http://youtube.com/user/artepaolovideo) … Si chiamano “i fulminati” o “incantamostri”, ma ognuno ha un nome proprio …