Mangiamo il marmo
Mangiamo il marmo
Propongo un cornetto morsicato come richiamo metaforico al marmo sottratto, “mangiato” appunto, dal suo contesto originario: la montagna. Mi servo del linguaggio scultoreo per conferire uno spunto riflessivo sulla situazione odierna relativa al marmo delle Alpi Apuane. Il marmo è una risorsa finita e in quanto tale va tutelata al fine di garantire una situazione di benessere umana e ambientale.
Anche in questo caso, come nella maggior parte dei miei lavori, il titolo veicola l’osservatore verso la corretta decifrazione dell’opera. L’aspetto linguistico del titolo abbinato all’opera crea un’immagine che sovverte le nostre consolidate abitudini visive. Al posto della consueta pasta lievitata ci ritroviamo davanti a un blocco di marmo, inevitabile è la sensazione di cortocircuito cognitivo derivante dall’accostamento di due elementi prelevati da contesti diversi. La realtà secondo una nuova dimensione fu l’aspetto rivoluzionante nelle ricerche espressive di De Chirico, tali suggestioni metafisiche verranno poi riprese dall’avanguardia Surrealista.
Mangiamo il marmo raffigura anche quella fame creativa che si manifesta durante la produzione di un lavoro, dato sensoriale che cerco di trasmettere all’osservatore. Quest’ultimo trovandosi davanti ad una brioche sarà suggestionato probabilmente dal prepotente ricordo di quanto era buona l’ultima che aveva mangiato.